martedì 11 ottobre 2016

Padoan, che aspetta a mandare i soldi della Legge Bray al Teatro Carlo Felice di Genova? Aspetta che fallisca, per risparmiare, causa chiusura forzata teatro?

 "Padoan firmi subito il decreto per sbloccare i 13 milioni di euro di finanziamento per il Teatro Carlo Felice, già previsti dal piano di risanamento e mai arrivati, ridando ossigeno ai lavoratori della Fondazione lirico-sinfonica e alle loro famiglie".
Lo hanno chiesto il deputato del M5s Simone Valente e la consigliera regionale M5S Alice Salvatore dopo l'incontro di oggi alla Camera con il Commissario straordinario per le fondazioni lirico-sinfoniche Gianluca Sole, per fare chiarezza sulla crisi del teatro genovese.
 "Il Carlo Felice attende ancora di ricevere i 13 milioni di euro previsti dalla Legge Bray - ha detto Valente -, risorse già sollecitate dal Commissario straordinario e che, di fatto, sono tutt'ora bloccate dal ministero dell'Economia che non ha ancora completato l'iter per lo stanziamento. Una lungaggine burocratica inaccettabile, che mette in ginocchio un intero settore e che ha già obbligato il teatro a cancellare, due settimane fa, la prima opera in cartellone".
"Il Teatro d'opera genovese - ha detto Salvatore - così come le principali Fondazioni lirico-sinfoniche è ormai in ginocchio, complici anche i tagli in Liguria del governatore Toti, che a parole difende la cultura e nei fatti guida la regione italiana che spende meno per il teatro d'opera, destinando al Carlo Felice il contributo più basso che una Regione può mettere a disposizione". (ANSA).

Forse a Toti giova ricordare che un suo compagno di partito, l'irresistibile Brunetta, che aveva - come anche il ministro Tremonti - sparato a zero sulla cultura (con la quale non si mangia, avevano detto; e come sembrerebbe dire e pensare anche Toti), quando s'è fatto nominare presidente ella Fondazione Ravello, s'è fatto dare dal presidente della Regione Campania, all'epoca Caldoro, qualche milione di Euro. Capito Toti? Provi a sentire come 'suo' il Teatro Carlo Felice, ma non solo a parole.

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