mercoledì 26 ottobre 2016

Giandomenico e Giuseppe, furfanti figli di Andrea Monorchio e Pietro Lunardi: DISCOLPATEVI!

Nelle tesse ore in cui, a ritmo serrato giungono le drammatiche notizie del nuovo sisma che ha colpito il centro Italia nella tessa zona del precedente del 24 agosto,  dalla Procura di Roma altre notizie, inquietanti, con l'elenco di  indagati anche eccellenti, una ventina di persone, per appalti truccati- che naturalmente non sono da mettere in relazione con le zone terremotate, ma che ci fanno capire come in Italia ancora oggi può accadere che in grandi opere si adoperino materiali scadenti, rifilando mazzette ai complici e sòle tremende ai cittadini che ormai non sanno più se  possono sentirsi al sicuro anche in costruzioni di fresca realizzazione. Con tutti questi ladri e farabutti in circolazione,  in piena attività.
 Indagati, ed uno dei due dietro le sbarre, sono finiti due  rampolli di famiglie eccellenti, figli rispettivamente di un ex ministro dei trasporti e delle infrastrutture ( Lunardi) e dell'ex Ragioniere generale dello Stato, Monorchio.
 Non sappiamo ora  quale sarà l'esito finale dell'indagine. Ma fin d'ora ci colpisce sapere come anche i potenti,  perfino potentissimi , non solo trovano lavoro per i loro figli - magari nell'azienda di famiglia - ma poi gli insegnano a rubare.
 Di  Lunardi , ex ministro ( Trasporti ed Infrastrutture), e nome noto alle cronache anche per la vendita di un palazzo a Roma, con cresta - se così fa il padre perchè non dovrebbe farlo anche il figlio  - il figlio Giuseppe, a capo dell'azienda ' di progettazione' di famiglia, Rocksoil, è indagato dalla Procura di Roma, a piede libero.
 E  di Monorchio, integerrimo - con gli altri - ex ragioniere generale dello Stato, frequentatore della mondanità a Roma, il figlio, Giandomenico, amministratore  della Sintel, che di grandi opere legate a tratte dell'Alta velocità, aveva la direzione dei lavori, è finito indagato e dietro le sbarre.
 Figli che sono il frutto maturo della moralità che ha guidato l'attività dei due padri ai vertici delle istituzioni.? Possibile che i padri non sapessero nulla delle malefatte dei figli? Delle mazzette e delle illegalità?
Come può discolparsi, ad esempio, il figlio di uno dei due che è solo  - si fa per dire! - indagato, ma a piede libero, se nella sua stessa società ricopre un ruolo di rilievo il direttore dei lavori, De Michelis, sui quali è puntata l'indagine della procura di Roma?
 Possibile che i loro genitori non si siano  mai fatte domande come queste che ci stiamo ponendo noi che, fortunatamente, con  simili mascalzoni non abbiamo mai avuto a che fare?
 Ci piacerebbe leggere qualche dichiarazione degli ex mandarini. Lo facciano presto, provino a discolpare i loro figli, dicano almeno: vedrete la cosa si sgonfierà quando verranno esaminate meglio le posizioni. Su provino a dirlo. Non possono tacere e non per la vergogna. Magari fosse così! Altrimenti  ci convinceremo sempre di più che  da quel malaffare che serpeggia  nella popolazione, non sono esenti le alte cariche delle istituzioni.

Nessun commento:

Posta un commento