domenica 14 agosto 2016

Il capo gabinetto della sindaca Raggi, Carla Raineri, parla la lingua che tutti conoscono, parlano e capiscono: quella dei soldi

La polemica sul compenso, ritenuto abbastanza alto, del capo di gabinetto della sindaca di Roma Virginia Raggi, Carla Raineri, è divampata negli stessi giorni in cui un altro magistrato come lei, donna come lei, che avrebbe dovuto scrivere le motivazioni della sentenza nel delitto di Avetrana - la emissione della sentenza si ebbe l'anno scorso a luglio -  non le ha ancora scritte, a distanza di oltre un anno, perchè 'occupata nelle commissioni d'esame per la magistratura', facendo rischiare così alla magistratura stessa, la colpa della possibile scarcerazione della cugina della ragazza assassinata, condannata ad una lunghissima pena ( se ricordiamo bene, forse ergastolo) per decorrenza dei termini.
Chiunque si rende conto che i magistrati che lo Stato italiano paga bene non sanno discernere dove sia il giusto. Nel caso specifico se far parte di una  commissione esaminatrice o scrivere le motivazioni di una sentenza di condanna di un tremendo delitto.

Quel che è certo è che lo Stato italiano i magistrati li paga bene, come ha confermato con orgoglio Carla Maineri, che percepisce uno stipendio annuo di circa 215.000 Euro e che ora, lavorando a fianco di Virginia Raggi,  perde addirittura, rispetto al suo stipendio anteriore, all'incirca 1000 Euro al mese, guadagnando 193.000 Euro di cui un aparte andrò in viaggi ed albergo ( ma in quale 'due stelle' vivrà a Roma?), mentre il suo predecessore sotto Marino,  Luigi Fucito ( consigliere parlamentare che ha voluto e preteso  evidentemente lo stesso stipendio che prendeva alla Camera dei Deputati: 263.000 Euro. Ma allora, se dopo la Raineri, la Raggi dovesse chiamare Campo Dall'orto a fare il capo di gabinetto dovrebbe dargli 650.000 Euro di stipendio, secondo tale logica). Alla faccia dei limiti imposti dalla legge per chi lavora nel pubblico. Alla fine delle storia l'unico a prendere i 240.000 sarà solo il Presidente della Repubblica, mentre chiunque altro, non parliamo della Rai, riceve compensi che arrivano anche aa doppio e più del presidente Mattarella.
 Raineri ha poi spiegato che Lei ha lasciato la famiglia a Milano, dove spera di recarsi  il sabato e domenica, mentre tutti gli altri giorni lavora dall'alba a notte inoltrata, e che non è venuta a Roma a fare beneficenza,  e che insomma il lavoro va retribuito. Ci chiediamo. per quel che merita, o non tutti i lavori sono retribuiti secondo merito ed impegno, ma il suo è ben retribuito?
 E poi ha aggiunto, sulla magistratura, che chi critica il suo stipendio in realtà vuole attaccare la magistratura, dove Lei è entrata nel 1981, e guadagna quella cifra - come tutti gli altri magistrati, perché gli scatti sono AUTOMATICI - ora che ha sessant'anni.
 Il suo ragionamento non fa una piega sulla retribuzione, che tentiamo di paragonare a quella di una altro dipendente pubblico, il cui lavoro è altrettanto delicato di quello dei magistrati.

Ecco dove il ricorso alla lingua che tutti parlano, quella dei soldi , ha la sua efficacia, perché dimostra senza incertezza, il valore sociale ed economico che si dà ad una professione.
 Parliamo degli insegnanti. Noi siamo entrati nella scuola nel 1972, dieci anni prima della Raineri, da allora abbiamo sempre insegnato fino al 31 ottobre 2013, dunque  per oltre quarant'anni.
 Quale fosse il nostro stipendio agli inizi non lo ricordiamo più. Nell'82, dalle scuole superiori, passammo ad insegnare nei Conservatori di musica, dove siamo rimasti fino all'età della pensione.
 Da quando ci ricordiamo, e cioè da almeno una ventina d'anni prima di andare in pensione, il nostro stipendio non è mai cambiato, è rimasto  più o meno lo stesso di quello dell'ultimo anno ( non entriamo nella polemica relativa all'entrata dell'Euro, che agli stipendi 'normali', come non sono quelli della magistratura,  ed invece  lo sono quelli degli insegnanti, ha dato un durissimo colpo) il nostro stipendio ultimo è stato di  circa 40.000 Euro lordi  annui. Non vogliamo neanche aprire il capitolo di molti insegnanti costretti  ad insegnare lontano da casa senza che nessun bonus venga loro riconosciuto per tale costoso disagio.
Nessuna considerazione, secondo la lingua dei soldi, del delicato lavoro dell'insegnante, al quale non si dà neanche una lira di aumento all'anno, e questo, relativamente alla situazione degli ultimi sette anni, aggiunge  disprezzo a disprezzo, nella considerazione generale del suo lavoro.
Perciò la Raineri quando è entrata in magistratura forse aveva lo stipendio di fine carriera di un insegnante, ma poi negli anni lo ha quintuplicato, mentre l'insegnante è rimasto per quasi tutti gli anni di servizio, al palo. Tirate voi le somme nella lingua dei soldi.
 Intanto ci  auguriamo  che svolga secondo coscienza e scienza il suo lavoro di 'capo' del gabinetto della sindaca Raggi. Almeno questo.

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