lunedì 21 marzo 2016

Son tutti belli questi nostri giovani impegnati nello studio, cittadini del mondo. Riflettendo sulla tragedia in Spagna

Oggi l'hanno sottolineato molti commentatori sui giornali o in televisione. Che belle queste nostre giovanissime impegnate in programmi di studio 'Erasmus' in Spagna. Che cosa le rende belle? Belle tutte, come del resto bella era anche la nostra Solesin  abbattuta al Bataclan - dove si stava godendo un concerto, mentre risiedeva a Parigi per un  dottorato - in nome dell'orrore, della bruttezza ammantata di religione.
 La cultura, la formazione, il dibattito, il dubbio, lo studio, il confronto rendono belli, aperti, luminosi tutti;  non è che così; altrimenti dovremmo pensare che all'estero ci vanno a studiare solo i giovani belli; e quelli brutti li scartano, che non è cosa.
 Noi, per oltre quarant'anni siamo stati testimoni oculari di tale trasformazione quasi genetica. Di giovani ce ne sono passati davanti agli occhi (alla cattedra) migliaia; abbiamo assistito alla loro trasformazione: man mano che si impegnavano nello studio con serietà ed onestà li abbiamo visti diventare, miracolosamente, tutti belli. E' la gioventù che è bella, anche quando intravede orizzonti poco profondi, è il futuro davanti a trasformarla anche fisicamente. Ed è per questo che  la scuola, anche dopo quarant'anni ci manca; è per questo che  ci mancano i giovani. Ne ricordiamo tantissimi, impegnati nello studio, seriamente  interessati alla loro stessa formazione: tutti anche  belli.
Per questo quando sentiamo fare falsi proclami di interessamento da parte dei politici nei confronti dei giovani e della scuola, non riusciamo a non indignarci. Senza di loro, specie noi avanti negli anni, non riusciamo a guardare con serenità al presente ed al futuro, ed il paese tutto è come se venisse  disboscato di tutti gli alberi,   quelli verdissimi in special modo, che nel tempo  renderanno l'aria più pulita ed anche più bella.

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