domenica 6 marzo 2016

Opera di Roma- Accademia di Santa Cecilia. PUBBLICITA' INGANNEVOLE

L'abbiamo letta proprio oggi su Repubblica, la pubblicità che annuncia quel carnet di  cinque spettacoli d'opera e concerti che i due enti romani offrono al pubblico a prezzi ridotti. E cioè a 230,00 Euro, per una poltrona di platea che sono i posti più costosi. Magari, detto per l'Auditorium, sono i più costosi ma anche quelli dai quali peggio si sente (storia ben nota!).
L'Opera di Roma e Santa Cecilia hanno scelto loro  gli spettacoli  interessati da questa prima operazione di collaborazione - della quale abbiamo parlato bene nei giorni scorsi - che però qualche dubbio, proprio sulle modalità, lo fanno venire. Ad esempio, perchè una persona che per la prima volta mette piede in un teatro d'opera dovrebbe scegliere il 'Benvenuto Cellini' di Berlioz, e financo  il 'Trittico' pucciniano dei quali non gli  viene in aiuto neanche una nota già conosciuta, come potrebbe accadere con titoli più popolari? E questa è già una obiezione.
L'anno prossimo sarebbe più opportuno far partire in tempo la collaborazione, proponendo abbonamenti 'parziali' a spettacoli d'opera , balletto e concerti delle due istituzioni,  lasciando però la scelta  allo spettatore, e magari con ulteriori sconti per coloro che sono al di sotto dei trent'anni, i cosiddetti giovani, nei quali, stando alle statistiche, si registrerebbe le più diffusa  estraneità a teatri d'opera e a concerti classici. Come sarà opportuno anche che i programmi tengano d'occhio questo possibile nuovo spettatore, proponendo in cartellone  titoli più popolari.
 Ma veniamo al capitolo della pubblicità ingannevole, nel cui caso ci imbattiamo nella stessa volontà di non essere chiari fino in fondo. In detta pubblicità, apparsa sul quotidiano 'La repubblica' si legge, ben evidente, che i giovani sotto i trent'anni, per il medesimo abbonamento parziale a cinque  serate paga 100,00 Euro. E la cifra è ciò che subito si legge , ancor prima dell'età degli eventuali spettatori cui  è destinata la facilitazione.
 Poi  con caratteri quasi invisibili, in una riga nascosta fra le pieghe della pubblicità che elenca gli spettacoli ed i concerti interessati, si legge  la cifra dei 230,00 Euro, alla quale avevamo fatto riferimento quando abbiamo scritto  la prima volta su questo blog dell'iniziativa.
Esattamente come fanno banche, assicurazioni o compagnie telefoniche, quando ti vogliono fregare: scrivono in piccolo ciò che non vogliono si legga a prima vista, e mettono in risalto solo i lati positivi delle loro offerte, della cui mendacità ti accorgi solo quando ti rivolgi ad esse perchè hai un problema o devi rinnovare la polizza.
 La prossima volta dunque si scriva chiaramente delle due opzioni, si dia  all'abbonato  l'opportunità di scegliersi gli spettacoli che vuole nell'ambito del cartellone, e poi non si restringa l'operazione ad  un lasso di tempo (neppure due mesi) che dovrebbe vedere il neo abbonato abbuffarsi di musica per tutto il resto dell'anno. Meglio, no?

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