giovedì 3 marzo 2016

All'Auditorium di Roma, non solo la 'Festa del Cinema'. ma anche cinema tutto l'anno. E l'Opera e Santa Cecilia si accordano per un mini abbonamento comune

L'ultima novità, da Musica per Roma, è che una delle sale dell'Auditorium, la più piccola delle tre,  intitolata a Goffredo Petrassi - piccola relativamente, perchè  ha comunque 700 posti circa - sarà adibita tutto l'anno a sala cinematografica e ospiterà anche manifestazioni che ruotano attorno al cinema, come  incontri, dibattiti e magari la proiezione in diretta della prossima consegna degli Oscar e perchè no, anche delle premiazioni dei grandi festival cinematografici come Cannes, Berlino, Venezia.
Qualche dubbio l'annuncio del nuovo amministratore delegato di Musica per Roma lo suscita, se pensiamo alla crisi che investe, e non da oggi, le nostre sale cinematografiche, producendo una drastica riduzione di  numero e capienza. Forse a Roma sarà l'unica sala con  una capienza così alta, mentre oggi vanno assai di moda le 'multisale' che proiettano nel corso dell'intera giornata e più film contemporaneamente. A noi sembra una mossa sbagliatissima.
Mentre giudichiamo positivamente, seppure in grandissimo ritardo, l'accordo sottoscritto  dall'Opera di Roma e dall'Accademia di Santa Cecilia, per un abbonamento cumulativo a 5 spettacoli, fra rappresentazioni e concerti, previsti fra aprile e maggio, per cinque poltrone di platea - a soli - loro dicono così - 230,00 Euro. Che non sono affatto un prezzo calmierato.
Sperano i firmatari dell'accordo, di portare all'Opera o  Santa Cecilia pubblico nuovo e giovane. Come se 50 euro circa a spettacolo fosse un prezzo modico alla portata di molte tasche. Noi sosteniamo da tempo che i prezzi dei biglietti per l'opera e i concerti sono ancora alti; e quelli dell'opera altissimi, al punto da scoraggiare molti possibili spettatori, precludendo l'accesso al melodramma ad una cospicua fetta di popolazione che potrebbe, invece, essere interessata.
 E quando ci vien detto che i prezzi dei biglietti per l'Opera sono abbastanza allineati, se non più bassi, a quelli delle altre nazioni, è facile rispondere che purtroppo allineati  non sono anche gli stipendi italiani a quelli delle nazioni vicine.
L'altro ieri a proposito di una azienda con sede in Svizzera che intende spostare la sua attività in Italia -avendo molti lavoratori  frontalieri - leggevamo che gli stipendi in Svizzera - dove ovviamente la vita costa più che in Italia, ma non nella misura giustificata dalla enorme divaricazione degli stipendi  - sono mediamente di 4000 Euro, mentre in Italia, per i medesimi lavori, raggiungono a malapena i 2000 Euro, attestandosi piuttosto mediamente fra 1500-2000 Euro.
I responsabili dell'Opera e di Santa Cecilia ci dicano quale 'nuovo', 'giovane' pubblico ha i soldi per frequentare le rispettive manifestazioni , cinque nel giro di poco più di un mese, tirando fuori dalle tasche la bella somma di 230,00 Euro. Ce lo dicano?

P.S. Piera Detassis a capo della Festa del Cinema ha precisato che la Sala Petrassi dell'Auditorium non sarà una sala cinematografica tout court, bensì sarà adibita per manifestazioni 'speciali' cinematografiche. Ma allora c'era proprio bisogno di fare tutto il casino che s'è fatto al punto da spingere gli operatori del settore cinematografico a denunciare questa scorretta, ma inutile, invasione di campo?

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