domenica 13 settembre 2015

Clausole di salvaguardia del fuggitivo Salvo Nastasi

Leggiamo e rileggiamo i decreti con i quali, a  fine luglio, Salvo Nastasi, in procinto di fuggire dal Ministero della Cultura, dava l'ultima mazzata al mondo dello spettacolo e della musica in particolare, che è il settore che a noi interessa, per ragioni professionali, ovvio, e non altre.
Leggere la lunghissima lista di proscritti dal FUS, per merito di quell'algoritmo invocato da Nastasi per dare una patente di 'oggettività' alle scelte scellerate che recano la sua firma, ci  indigna e ci fa venie voglia di armare una protesta con forconi sotto la sua attuale residenza di Palazzo Chigi, dove c'è arrivato con una sorta di salvacondotto, prima che il mondo musicale e dello spettacolo in generale  si coalizzasse per dargli una sonora lezione.
 L'elenco dei proscritti lascia senza parola, ma senza parola lascia anche quello, ormai ridottissimo degli ammessi al finanziamento pubblico attraverso il FUS.
Nastasi ha attribuito gran peso ai punti totali che sono la somma di punteggi parziali segnati dai diversi indici introdotti da quell'infame di algoritmo. Ma poi, si vede subito che quei totali contano nulla, perchè non v'è  finanziamento che possa essere rapportato ad essi. Insomma chi prende 100 punti in totale, non è che riceva maggiori finanziamenti rispetto all'anno precedente o alla richiesta, e chi 70, minori. No, resta tutto come in fondo era l'anno precedente. Quell'algoritmo, con la sbandierata oggettività decreta solo chi ammettere e chi no al finanziamento. E la Commissione centrale per la Musica, quella che doveva consigliare il Ministro sulla qualità delle proposte concertistiche e della programmazione in genere delle istituzioni musicali ed in  base a tale valutazione adeguare il finanziamento pubblico? Composta da fedelissimi del direttore generale o da signori 'nessuno'  da molti anni non conta  quasi nulla, al punto che anche una 'graziata' da Nastasi, la compositrice Silvia Colasanti, si è dimessa  per denunciare lo scandalo di una commissione che non da nessun parere tecnico. C'è da augurarsi che non gliele facciano pagare le sue dimissioni, ma meglio non sperarci.
La commissione non ha mai contato nulla,  perchè chi ha sempre contato, ed era il solo, è Nastasi. I membri della Commissione, negli anni, hanno solo avuto il vantaggio di potersi fregiare della loro appartenenza alla ristretta Commissione,  di fronte al mondo musicale per trarne vantaggi. Potremmo citare molti esempi di questi campioni del nulla oltre che dello spreco di denaro pubblico ( ex sovrintendenti commissariati per disavanzi ne hanno fatto parte!) che si sono ritrovati all'interno di quella commissione, solo perchè qualcuno ce li ha messi a difesa di certi interessi, come puntualmente hanno fatto; che è poi l'unica cosa che hanno fatto.Sempre.
 Parlavamo delle clausole di salvaguardia presenti nei decreti di Nastasi.  Sono due.
La prima dice che tali finanziamenti dipendono dalle disponibilità statali ed aggiunge che se ci dovessero essere minori risorse verrebbe operato un taglio lineare del 10-15%, sulle singole attribuzioni.
 La seconda, prevedendo la vecchia volpe di Nastasi che questi suoi decreti avrebbero generato un putiferio, stabilisce che, qualora le risorse disponibili risultassero maggiori, l'elenco delle attribuzioni verrebbe rivisto. Ma le assegnazioni già fatte non verrebbero modificate, cosa che invece è prevista in caso di minori risorse disponibili.
 Ora questi decreti, come si sa, hanno generato un  profondo malumore in tutto il mondo italiano dello spettacolo che si è rivolto a Franceschini sperando che ' mezzo disastro' metta una toppa all'ultima malefatta del suo 'grande&grosso' direttore generale. Ora ex. Lo farà? Stiamo aspettando.

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