venerdì 7 agosto 2015

Carlo Fuortes dei miracoli, calcolatrice alla mano.

Noi non crediamo nè ai miracoli nè ai santi che li opererebbero. Nonostante ciò, ci  siamo messi in fila, assieme a tanti altri, per toccare, quando veniva il nostro turno, almeno un lembo degli abiti di Carlo Fuortes per il quale tutti, da sinistra a sinistra, chiedono a gran voce che venga fatto subito santo- il prossimo Giubileo sarebbe occasione propizia - per aver egli compiuto già quattro miracoli, in poco tempo ed ancora in vita, rispettivamente all'Auditorium - miracolo già riconosciuto dal tribunale competente -  al Petruzzelli di Bari - dove la causa per il riconoscimento dell'avvento miracolo si è da poco conclusa ma non se ne conosce l'esito ufficiale - all'Opera di Roma - la cui miracolosa resurrezione è sotto gli occhi e sulle bocche di tutti  ma il regolare processo non è stato ancora istruito - a Caracalla, dove Fuortes avrebbe compiuto l'ultimo miracolo, in ordine di tempo, annunciato da lui medesimo. Sarebbe l'unico esempio  della storia di un santo ancora vivente.
Ma le carte cantano.
 Dell'ultimo miracolo ci preme ora dirci perché ha dell'inverosimile, dell'inimmaginabile, così come l'hanno raccontato oggi tutti i giornali indistintamente e con le stesse parole uscite dalla bocca di quel sant'uomo.
 Che ha fatto di tanto eclatante Fuortes a Caracalla, alle famose terme di Roma?  Non ha fatto guarigioni facendo immergere ammalati - per questi miracoli si va altrove - ma ha fatto molto di più, naturalmente nel campo in cui esercita il suo spettacolare apostolato, quella della musica che lui, proprio lui è riuscito a resuscitare alle famose terme romane,  come ha annunciato, dove dai tempi del regime si tiene ogni estate un famoso, affollato festival popolare dedicato al melodramma e che, quest'anno, il nostro santo ha voluto allargare anche al rock d'autore, con risultati davvero sorprendenti ed inattesi, anche in considerazione della vasta platea delle terme, portata quest'anno a 4000 posti, non bastando più la precedente capienza a soddisfare tutte le richieste che per Caracalla provengono da ogni parte del mondo.
 Alla conclusione della stagione mancano ancora due serate che aggiunte alle precedenti fanno in totale 31. A quota 29 serate - alla quale si riferiscono i miracolosi risultati annunciati ieri  dal santo davanti ad una platea adorante, le presenze sono state 72.000. Sì, avete capito bene, 72.000. Un successone, dice lui; successone, gli fa eco Marino, ...cessone ripetono in eco corale tutti i giornali.
  Prediamo la nostra calcolatrice che, controlliamo sia in funzione e facciamo 72.000 diviso 29 e viene la astronomica cifra di 2.482 di media. Cioè a dire sui 4000 posti disponibili ogni sera, san Fuortes ne ha riempito la bellezza di 2482 in media, per sera. E gli altri 1.500 circa  per arrivare alla capienza disponibile?  Verrebbe da pensare che siano rimasti vuoti, e più di 1/3 di poltrone vuote non può sfuggire a nessun occhio umano, anche guercio. No, infatti le 1500 circa poltrone erano assegnate ogni sera a emigranti, studenti ed anziani, amanti dell'opera ma impossibilitati a pagare il costo del biglietto, e dunque gratuitamente.
 Ecco il miracolo di Fuortes a Caracalla, anzi il miracolo doppio. quello di aver avuto ogni sera, nediamenti 2500 spettaori pagatnti e di aver offerto ogni sera, le 1500 poltrone rimaste  invendute - volutamente, per esercitare la carità - gratuitamente a chi voleva passare una serata ad ascoltare e vedere l'opera in uno degli scenari più monumentali e suggestivi al mondo.
 Fuortes santo subito.

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