martedì 18 agosto 2015

Come è finito il Teatro antico di Taormina? Nelle mani dei due Enrichi.

Prima è stato Enrico Castiglione, il  'più grande regista dai tempi di Marconi' come l'ha definito la stampa internazionale, ad occupare - lo fa da anni - quel sacro luogo che è il Teatro antico di Taormina, con rappresentazioni d'opera - quest'anno, fra l'altro, il 'Barbiere' di Rossini - di cui egli oltre che 'il più grande regista dai tempi di Marconi' è costumista e scenografo e regista televisivo, trasmesse - come va dicendo lui - in mondovisione. Una balla grande come il Colosseo, perchè lui registra le opere che dirige, e poi quei  suoi 'capolavori' li dà alla RAI- che  secondo noi potrebbe, anzi dovrebbe, rifiutarli anche se gratis - che li manda in onda di notte sui canali per l'estero, almeno così faceva un tempo,  mentre adesso crediamo che le cose siano già cambiate o sul punto di cambiare per rispetto della professione registica.
 Finita la sua quindicina a Taormina, il' più grande regista dai tempi di Marconi', cioè Enrico Castiglione, passa il testimone di quello storico palcoscenico, profanato con la complicità dei  suoi direttori artistici, ad Enrico Stinchelli. Sì, lui, quello della 'Barcaccia' radiofonica della quale ricordiamo solo le risate sue e della sua 'spalla',  Michele Suozzo. Anche lui con tre titoli, come il 'più grande regista dai tempi di Marconi', ma titoli verdiani a cominciare dalla 'Traviata'  che va in scena questa sera, con quattro soprani, uno per ogni quadro, la prima delle quali, nel primo fa la sua comparsa sulla scena come mamma sua l'ha fatta, in un nudo integrale. Mamma mia, che trovata! C'è da dire che la bellezza statuaria della cantante straniera non la godranno in pieno gli spettatori, data la lontananza del palcoscenico e le luci  mezze mezze. Peccato! Stinchelli, del quale conosciamo ed apprezziamo, per  lo humor che suscitano, alcune sue intemperanze canore ora  passa alla regia - qualcosa ha già  fatto prima - tentando il colpo grosso, che sicuramente gli riuscirà con il nudo in palcoscenico, perchè, ha rivelato: lei - la signorina - Violetta è una puttana e lo fa da quando era giovanissima, e le puttane come si sa non  lavorano coperte dalla testa ai piedi. Per questo la si vedrà davanti ad uno specchio mentre si bea delle sue grazie, facendo beare anche il pubblico che al nudo è poco abituato, specie in teatro;   e che all'opera non l'ha ancora visto mai.
 Naturalmente sia nell'impresa lirica del 'più grande regista dai tempi di Marconi' che in quella del radiofonico Stinchelli, non c'è notizia dell'orchestra e dei direttori, elementi secondari, come forse lo sono anche i cantanti, salvo qualche nome, non più di uno per titolo, sparato come fumo negli occhi. Quel che conta è la regia e su quella non ci sono santi, a Taormina ogni anno sbarca il meglio che si possa pretendere, dai tempi di Marconi ad oggi, con i due Enrichi.

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