venerdì 28 agosto 2015

Che pena quelle 'liste degli altri' pubblicate dal Sette del Corriere della Sera.

Da tempo sul settimanale 'Sette', del Corriere, c'è un rubrichetta intitolata 'Le liste degli altri' nella quale personaggi del grande mondo, rendono di pubblico dominio le musiche che hanno accompagnato, per scelta, la loro vita. Se  solo quella lista avesse a riguardare la letteratura ci verrebbe da dedurre, ad ogni puntata, che i suoi estensori hanno fatto al massimo la scuola media, non hanno letto che i sussidiari di scuola; mai un libro, mai un classico, mai un romanzo, di qualunque epoca.
Leggeremmo tutt'al più che sono formati sui libri di Federico Moccia che costituiscono la lettura d'iniziazione alla vita di tanti giovani analfabeti. Ai quali, naturalmente, se si chiede chi è Dante o Manzoni o Leopardi, ci si deve attendere anche la prevedibile risposta:  e chi so'?
Ma gli estensori delle liste delle 'musiche del cuore' in genere non sono giovani analfabeti, ma professionisti affermati in ogni campo, perfino in quello dell'arte. E pure analfabeti si rivelano, senza pudore, in campo musicale. Le musiche del cuore sono quasi sempre canzonette, solo canzonette,  che sono  nella maggioranza dei casi l'equivalente musicale dei libretti di Moccia. Beethoven Mozart, Rossini, Verdi non  sanno dove siano di casa. Semmai, nei più sofisticati,  Giovanni Allevi, Ludovico Einaudi, Cecilia Chailly
 Qualcuno potrebbe dire che anche il presidente USA, in una lista di musiche del cuore ha fatto un elenco di canzoni e basta. Sì, è vero, ma  nessuno ha obblighi come Obama, che ha voluto in un certo senso tracciare una storia della canzone americana, senza scontentare nessuno. E poi, però, non bisogna dimenticare che all'insediamento del suo secondo mandato ha invitato ad esibirsi davanti ad una folla oceanica anche il violoncellista Yo-Yo Ma.
Tutti gli intervistati dal Corriere  non hanno obblighi come Obama, e perciò la lista delle musiche del cuore che stilano dopo aver ben riflettuto, ci deve far prendere atto che, nella musica,   proprio come i loro contemporanei giovani analfabeti, non vanno oltre l'equivalente di Federico Moccia.

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