lunedì 3 agosto 2015

Attenti a Franceschini. Lui va giù duro

Sembra fare la faccia 'feroce' il ministro Franceschini, dopo aver tenuto per buona parte del suo mandato la faccia 'fessa', come dicevano un tempo a Napoli. Ora che può attribuirsi qualche vittoria, prende coraggio e forza - coraggio e forza che non ha dimostrato nei quasi due anni di governo - e parte, lancia in resta, contro i giornali, che non direbbero mai delle vittorie del suo ministero, mentre delle sconfitte non ne lasciano passare una senza fare titoloni. Beh, udite udite, lui prenderà la rassegna stampa locale e nazionale di oggi e la confronterà con quella dei giorni delle assemblee sindacali a Pompei, per vedere  quanto risalto i giornali di oggi hanno dato alla riapertura della 'Palestra grande' - una vera meraviglia.
 Ci verrebbe da dire a Franceschini - sebbene ci abbia preceduto anche Renzi - che certe proteste nei siti museali od archeologici, tuttora frequenti, sono incomprensibili al punto che Delrio starebbe pensando ad includerli nei servizi di pubblica utilità, nei quali scioperi ed assemblee sono sottoposti a regole speciali. E che di scioperi ed assemblee quasi giornalieri i giornali ormai non parlano più per la noiosa ripetitività della notizia - capito Franceschini?
 E comunque, tanto per aggiornare il calendario dei disservizi, l'altro ieri, ma solo qualche giornale riportava la notizia che uno dei luoghi più importanti del Foro Romano, la 'Curia' sarebbe restata chiusa per mancanza di custodi, ed anche il seguito, e cioè che  il Ministero o la sovrintendenza avrebbe approfittato della prolungata chiusura per fare lavori ordinari di manutenzione. La Borletti Buitoni quand'era ministro aveva suggerito di prendere un pò di impiegati, che al Ministero sono in evidente sovrannumero oltre che inutili, e mandarli ad aprire e custodire musei e siti archeologici; quel suggerimento dell'attuale sottosegretario, è rimasto lettera morta.
 E allora Franceschini, che hanno fatto i giornali in questi giorni? Le hanno fatto, per semplice noia, qualche sconto sulla sua inefficienza.
 Non le è  bastata l'enfasi con la quale hanno trattato la riunione dei paesi che ha avuto luogo a Milano  per trattare dei problemi della cultura, del suo 'sfruttamento' e della sua conservazione'? Già s'è dimenticato che la proposta più innovativa, quella dei 'caschi blu' dell'arte  campeggiava su tutti i giornali, quasi fosse la soluzione per i problemi che l'Italia mostra ogni giorno di più in tale settore?
 Per tornare a Pompei, ieri abbiamo notato la presenza nella 'Palestra grande'  oltre al sovrintendente Osanna - un  uomo un nome!- di Michelangelo Lupone, nostro amico e collega di Conservatorio a L'Aquila, compositore elettronico ed inventore di macchine sonore, il quale per quel sito archeologico s'è inventato una installazione sonora che deve avere mandato in visibilio il barbuto affannato Franceschini.
 Infine, a proposito del Ministero, non abbiamo poi letto neanche una riga sulla dipartita dal Ministero del fedelissimo - fedelissimo di tutti i ministri, sotto l'ala protettrice di Gianni Letta - Salvo Nastasi che Renzi avrebbe voluto mandare a Bagnoli, a risanare quell'aria di veleni tossici. Non vorrà mica ripensarci Renzi? Era una delle poche intuizioni nel settore della cultura.

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