martedì 12 maggio 2015

I Berliner Philharmoniker scelgono di non scegliere. Thielemann il superfavorito

Sicuramente la pietra dello scandalo gettata nello stagno delle celebre chiesa ' di Gesù Cristo' berlinese dove ieri si sono riuniti i Berliner per procedere all'elezione del loro prossimo direttore, a partire dal 2018, per il dopo Rattle, è stata Christian Thielemann. Candidato ideale , nel solco della tradizione (e del resto anche alla Scala dopo l'era 'avanguardistica' di Lissner-Barenboim si è pensato giusto ed anche utile ritornare alla grande tradizione scaligera, repertorio compreso con Pereira e Chailly. Dice nulla il fatto che Abbado, sì a cominciar da lui, non abbia in vita sua mai diretto Puccini, e che il nostro operista anche nell'era Lissner-Barenboim sia rimasto fuori della porta, in attesa), con un repertorio che va da Haydn, ma forse c'è anche Bach prima, a Strauss - che altro si vuole - con l'unico difetto di essere un po' 'tradizionalista', 'conservatore'- così lo definiscono - qualcuno dice 'reazionario' e con simpatie 'destrorse', addirittura 'razzista'; per tacere su sue recenti dichiarazioni di carattere xenofobo, che certo qualche imbarazzo anche fuori dell'ambiente musicale l'hanno creato.
 A metà pomeriggio era stata diffusa ad arte la notizia poi smentita, che il prescelto aveva un nome: Andris Nelsons, stabile a Boston, 36 anni, grandissimo talento, attraverso un tweet di Lang Lang, il pianista alla moda.
 Da fonti sicure ma riservate noi sappiamo, invece, che il cuore dei Berliner, nonostante gli innesti degli anni recenti di musicisti di vari continenti, a gruppi ognuno con il proprio candidato, batteva per Thielemann, mentre la ragione aveva qualche perplessità. Nel senso che avere al proprio comando una personalità con la lingua troppo lunga e su argomenti che vanno a toccare nervi storici ancora  scoperti, potrebbe creare qualche problema, salvo che per il futuro non si decida a star zitto, e magari anche a cambiare idea. Non si dice che la musica apre le menti e che affratella i popoli e che inclina al bene? Se anche uno solo di questi propositi Thielemann seguisse, forse quando i  Berliner si riuniranno nuovamente - si dice entro l'anno - la scelta cadrà su di lui, senza più tentennamenti ed ulteriori rimandi. E forse a Thielemann con l'elezione rimandata chiedono proprio questo impegno i mitici Berliner Philharmoniker. Salvo che egli non intenda, viste queste obiezioni, restare a Dresda.

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