domenica 15 marzo 2015

Un Giubileo in cerca di cervello ed ingegno. Marino ed Alfano lo stanno cercando?

Scartata subito l'ipotesi che si possano programmare e  mettere in cantiere grandi nuove opere per il prossimo Giubileo - che avrà inizio l'8 dicembre, appena un mese dopo la chiusura dell'Expo milanese - per mancanza di tempo ed anche di soldi, si ricorre al cilindro magico per cavarci qualcosa di miracoloso.
Marino, il sindaco della Capitale, ha subito detto di sentirsi pronto alla sfida perché il prossimo Giubileo non ha 'bisogno di grande opere, ma di CERVELLO'. Si è chiesto dove andrà a cercarlo? Non si sarà sopravvalutato  quando ha supposto che quella dose di cervello  necessaria era da ricercare nella sua testa, dove sarebbe risposta da tempo anche se fatica a venir fuori?
 Più modesto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il quale, riferendosi ai gravi problemi di ordine pubblico che un tale viavai di gente porrà alla Capitale, non ha parlato di 'ingegno'- perchè sa  di non averne disponibile in quantità necessaria, come ha ampiamente dimostrato in questi anni - bensì di 'impegno', come solitamente fanno i secchioni che non possono offrire altro che una promessa di impegnarsi a fondo, anche se poi non  concludono alcunché, nel qual caso avanzeranno riflessioni del tipo: non ci posso far nulla... io ce l'ho messa tutta, siamo stati sfortunati...il destino ha lavorato contro di noi... ed anche i gufi non sono stati al loro posto.
 Mancando cervello ed ingegno dove lo si va a cercare se non laddove  si pensa che  ve ne sia stato, a conti fatti. Si ricorrerà - anche se ancora Marino non ha preso la fatale decisione - al gruppo di lavoro che gestì il Giubileo del 2000? A cominciare da Rutelli, allora sindaco commissario - che involontariamente, suo malgrado, senza colpa e responsabilità, assume fisionomia da statista, grande statista - a Pucci, che è già nella giunta di Marino  e poi forse a Zanda, a Giachetti, ad Anzaldi a Bonaccorsi,  perfino a Bertolaso, tutti del pollaio rutelliano, al tempo della sua permanenza in Campidoglio ed al collegio romano.
 E pensare che Rutelli da tempo se ne sta in disparte, pellegrino sulle grandi vie di comunicazione religiosa, e  dice che non vuole nessun incarico ufficiale, semmai  collaborerà da volontario.
Aspettatevi una ridiscesa in campo, in veste ufficiale, fra qualche ora, o forse anche meno.

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