mercoledì 25 marzo 2015

Su Nastasi, l'amico di Nardella, quanto siamo ingenui

E noi che invochiamo quasi ogni giorno Renzi perchè metta a posto, spedendolo da un'altra parte, Salvo Nastasi, potentissimo, oltre che grande&grosso direttore generale dello Spettacolo che da mille anni è lì al Collegio Romano, portatovi da Urbani, restato sotto Buttiglione, Rutelli, Bondi, Ornaghi, Galan, Bray, e resistente anche con Franceschini.
Come e perchè Renzi dovrebbe metterlo in riga se lui è amico intimo di Nardella, a sua volta amico intimo ed anzi suo uomo ombra -  mentre ombra di Nardella Nastasi non può esserlo, per le ben note caratteristiche somatiche.
Nardella lo ha conosciuto dai tempi in cui si edificava a Firenze il Nuovo Teatro dell'Opera, i due sono diventati amici e Nardella, diploma da violinista a Firenze (forse negli stessi anni in cui noi vi abbiamo insegnato Storia della Musica) non avendo nessuna dimestichezza con leggi e circolari del ministero, si è messo nella manone di Nastasi che della macchina ministeriale, che guida senza patente e con spericolatezza, conosce tutto e manovra tutto.
Nardella come Franceschini, come Bray e andando all'indietro fino a Urbani, quando forse Nastasi il mestiere di gran manovratore non lo conosceva ancora bene - Urbani ha fatto largo ai giovani - e l'ha dovuto imparare  in fretta, data la totale ignoranza dei ministri che sono sfilati in via del Collegio romano.
 Cosa dovrà accadere ancora al Ministero perchè il premier ed il sindaco amico si accorgano  che di Incalza, il gran manovratore, nei nostri ministeri ve ne è almeno uno per ciascun dicastero? E quello della cultura si chiama Salvo Nastasi?
Anche Nardella, di scuola renziana, riferiscono i giornali ben informati, è spesso ospite di casa Nastasi-Minoli, casa romana ospitalissima; dunque oltre che della competenza di Nastasi, Nardella gode anche della sua amicizia, allo stesso modo di  Renzi  che dormiva a casa del suo ricco amico a Firenze, per non tornare a Pontassieve, quando  faceva tardi in Comune.
 Renzi perciò ha chiuso gli occhi e s'è foderato le orecchie, per non vedere e non sentire le accuse che anche dal suo stesso partito - Orfini, ad esempio, l'ha fatto chiaramente in una pubblica assemblea, ma non è l'unico a sottolineare che la presenza di Nastasi al Ministero è mortale per la cultura italiana - sono rivolte al grande &grosso direttore generale.
 Il quale da controllore diventa, di volta in volta, anche manovratore. Prendiamo l'ultimo caso del san Carlo. Lui dovrebbe controllare insieme a 'mezzo disastro' Franceschini che nelle fondazioni, che vivono di soldi statali,  le cose si svolgano sempre nella più completa regolarità. E invece Nastasi che fa? Fa il manovratore, mette al vertice chi vuole lui (Purchia), e manda via chi non gli sta a genio, e non controlla, perchè dovrebbe controllare se stesso.
 Un direttore generale che sopravvive, aumentando ogni volta il suo potere, ad una schiera di ministri, una qualche arma segreta deve necessariamente averla per difendersi. E non può essere la competenza l'unica sua arma. E' sufficiente guardare come tratta alcune questioni: da incompetente ed elargendo favori ai suoi amici , il potere dei quali forse conta molto per la sua permanenza  al Ministero.  Renzi e Nardella forse aspettano un suo passo falso prima di muovergli qualche sommesso appunto? Passi falsi, o che possano apparire tali agli occhi di Renzi e Nardella, Nastasi non ne farà mai. Come, in oltre mezzo secolo, non l'hanno mai fatto i suoi protettori, nonostante che i loro nomi compaiano in ogni pentola che si va a scoperchiare nel nostro paese. Di chi parliamo? non c'è bisogno che lo diciamo per l'ennesima volta. Sempre gli stessi.
 L'unica nostra consolazione, in prospettiva, è che quando Nastasi,  se scivolerà su una buccia di banana - e una volta o l'altra potrebbe accadergli - potremo dire: ve lo avevamo detto.

Nessun commento:

Posta un commento