domenica 8 marzo 2015

Contrordine. C'è da pagare anche Pizzo che lavora tanto, ed anche Ferro che, però, dirige pochissimo

Avevamo scritto, nei giorni della nomina di Oscar Pizzo alla direzione artistica del Teatro Massimo di Palermo, che l'esempio del neo direttore artistico che lavorava gratuitamente andava imitato.Ma non crediamo che molti abbiano seguito il nostro consiglio. perchè avrebbero dovuto. Il lavoro va compensato.
 In quegli stessi giorni abbiamo pensato che comunque il teatro dava qualcosa a Pizzo, insegnandogli sotto l'attenta vigilanza di Francesco Giambrone,gran maestro, il mestiere di direttore artistico di un teatro, mestiere che , come abbiamo detto già tante volte di lui e di molti altri che come lui debuttano in grandi istituzioni in tale mestiere, non hanno mai praticato.
Ma ci siamo ancora una volta sbagliati. Pizzo anche lui non senza ragione ha preteso di essere pagato, con appena 100.000 Euro l'anno - diciamo 'appena' perchè Giambrone ne prende 170.000 di Euro: 100.000 per l'incarico di Sovrintendente; 50.000 per quello di General manager, e 20.000 come istruttore/allenatore/insegnante di Pizzo.
Gabriele Ferro, direttore musicale del teatro, del quale pure c'era scritto un tempo sul sito che lavorava gratuitamente, ha preteso anche lui  un compenso - mica è l'unico fesso che lavora gratis. Ma il suo compenso non viene riportato, anche perchè si confonde con i suoi cachet da direttore di opere e concerti.
 Anche a santa Cecilia, alla voce Antonio Pappano, un tempo, quando Cagli prendeva sui 330.000 Euro, c'era scritto 150.000 Euro. Poi ci devono aver ripensato, a seguito dei tagli ai compensi superiori a 240.000 Euro. E Pappano, per far bella figura,  ha fatto cancellare ogni compenso specifico, tanto lui si rifa con i cachet di direttore, a fronte dei quali il suo compenso fisso da direttore musicale era ben poca cosa. Supponiamo, senza conoscere le cifre esatte.
 Ancora sul  Teatro Massimo. Si legge nel sito della notevole presenza di Gabriele Ferro, direttore musicale dell'orchestra del teatro, sia nei concerti che nell'opera. Sì, ha ragione chi l'ha scritto: Ferro in dodici mesi dirige un titolo d'opera ( Flauto magico) e due concerti.  Presenza perciò notevole, anzi notevolissima.

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