lunedì 9 febbraio 2015

SANI RESTA ANCHE ALLA ACCADEMIA CHIGIANA DI SIENA, MENTRE SI TRASFERISCE A BOLOGNA.

Alla fine di ottobre 2014, Bennici ha lasciato la direzione artistica della Chigiana di Siena, dopo 17 anni ininterrotti di gloria, senza che riprendesse per una sola volta in tutti questi anni  in mano la viola, che ha pensato bene di donare alla Chigiana, salutando la storica istituzione di alta formazione musicale.
 Il nuovo presidente della Chigiana il prof. Clarich, neopresidente anche della Fondazione del Monte dei Paschi, ha chiamato, con un telegramma urgente, a sostituirlo, dal 1 novembre, il m. Nicola Sani, il cui incarico sarebbe dovuto terminare alla fine di gennaio 2015. Nel frattempo ha diffuso un bando internazionale per la ricerca del nuovo direttore artistico. Ed ha anche formato una commissione che esaminerà le candidature, formata da Pereira, che lavorava alla Olivetti prima di intraprendere la carriera di operatore musicale che l'ha portato fino  alla Scala, Cagli, che a giorni dovrebbe lasciare l'Accademia di santa Cecilia, dopo una ventina di interminabili anni, e da una  signora che farebbe di nome Paola Toniolo Messinis ( niente a che vedere con il celebre critico votato all'avanguardia?).
Nel mentre che la commissione esamina le candidature, fra le quali circolano alcuni nomi di aspiranti 'a tutto', ben noti alle italiche cronache, il presidente Clarich ha pensato di prolungare l'incarico di consulente a Nicola Sani, fino a settembre 2015, e cioè fino a dopo la fine dell'attività didattica e festivaliera estiva della Chigiana.
Per l'attività didattica - il settore nel quale Sani sarebbe maggiormente specializzato - Sani per il momento, anche perchè non ha avuto materialmente il tempo per cambiare le cose, ha confermato tutti i corsi della stagione passata, ad eccezione di quello tenuto da Bacalov ( musica per film) che ha cancellato, mentre ne ha aggiunto uno di percussioni, richiestissimo secondo le ampie informazioni di Sani.
 Il quale intanto, per ragioni che hanno a che fare con i rapporti con il Ministero, ha dovuto impegnarsi quasi esclusivamente, nei rari momenti in cui ha distolto la sua attenzione dal Comunale di Bologna ( dove era consulente artistico di Ernani), del programma concertistico della prossima 'Settimana Musicale Senese'. La qual cosa deve aver fatto in un baleno, data la sua svelta competenza in fatto di direzione artistica.
 Ora dai primi di questo febbraio, Sani è il nuovo sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna , in sostituzione di Ernani - del quale non si sa che fine lo attenda, fuori o dentro il teatro; consulente di quello che fino all'altro ieri era stato suo dipendente e consulente? -  e che, probabilmente, manterrà anche la carica di direttore artistico - che è quello che ha fatto da anni - e sarà invece affiancato da responsabili amministrativi che vigileranno sulla cassa del teatro, che, a detta di Ernani, era stata lasciata  semivuota dal suo predecessore Tutino, l'operista indaffarato. Un settore nel quale Sani non ha mai messo le mani e che perciò è forse non capace a reggere.
 E la Chigiana? Alla Chigiana dedicherà qualche briciola del suo tempo preziosissimo ed ormai richiesto in tutto il mondo. Di questo passo, fra qualche anno, dopo Hinterhauser, ce lo ritroveremo anche a Salisburgo, o forse alla Scala, dopo Pereira.
C'è chi avverte, a giustificazione di  certe carriere improvvise e fulminee, che  in favore sia di Sani che di alcuni candidati alla direzione artistica della Chigiana, di cui si conoscono già i nomi, c'è tutto uno sventolio di grembiulini fra Bologna e Siena. Come sbagliarsi?
Sani, infine, è anche consigliere di amministrazione dell'Archivio Luigi Nono di Venezia. E, come volevasi dimostrare, a Bologna non c'è stagione e festival senza NONO.

P.S. Alla Chigiana Sani ha mantenuto lo stesso stile di Bologna. Nelle dichiarazioni ufficiali, nessun ringraziamento o saluto per Ernani, suo predecessore ed anche sponsor, a Bologna, come nessun ringraziamento o saluto a Siena per Aldo Bennici,semplice suo predecessore per molti anni . Lo stile non è acqua per un uomo tutto d'un pezzo come Sani che, di conseguenza, per nessuna ragione al mondo lo cambierebbe.

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