martedì 7 ottobre 2014

Solidarietà all' Orchestra e Coro dell'Opera di Roma espressa da tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche che minacciano...

Finalmente si muovono. Hanno atteso qualche giorno le fondazioni lirico-sinfoniche, ma alla fine quando hanno capito che la posta in gioco era altissima e decisiva, si sono riunite ed hanno espresso coralmente solidarietà ai musicisti dell'Opera di Roma, chiesto un incontro urgente a Franceschini e se le risposte alle numerose domande che avranno da porgli non saranno soddisfacenti, a fianco dei sindacati, minacciano la richiesta di dimissioni.
 Ora si sono resi conto che per quanto possa essere circoscritto, il caso dell'Opera di Roma, mina alla base i fondamenti del lavoro artistico dei nostri teatri.  Quell'analfabeta di Marino - ma Francechini non è da meno - continua a tirare in ballo gli esempi di Amsterdam e Berlino (ma come può una persona sensata paragonare il caso Roma a quello dei Berliner che hanno una storia ormai lunghissima e tutta gloriosa, con ritmi di lavoro che qui in Italia, anche le istituzioni più prestigiose  e laboriose si sognano?
 La gravità della situazione e la dannosissima soluzione ai problemi ha costretto anche le due istituzioni che hanno appena incassato dal Ministero l'autonomia di gestione, santa Cecilia e La Scala, a scendere al fianco dei musicisti romani. la presa di posizione anche personale di Pappano, dovrebbe esser una sconfessione dell'agire di Fuortes , consigliandogli, per non fare danni irreparabili per i quali essere ricordato in futuro, a rassegnare le dimissioni per  manifesta incapacità.
 Chissà se  capirà l'antifona da solo, oppure se qualcuno di coloro che lo proteggono, sostenendone, contro ogni logica e buon senso, l'operato, da Franceschini a Marino non lo consiglieranno di ritirarsi in buon'ordine, dopo il casino che ha combinato, anche nonostante quel casino.
 Infine la storia che Muti sarebbe stato messo nelle condizioni di allontanarsi dall'Opera, perchè venisse attuato il progetto di declassamento del teatro. Questa l'ultima idiozia e falsità che si è sentito dire. Di chi è il progetto, eventualmente, di declassare l'Opera di Roma, e poi, uno dopo l'altro, buona parte delle nostre fondazioni liriche?  E', come ben noto a tutti, del Ministero di Franceschini, meglio di Nastasi, visto che è lui che comanda e detta legge e che questo progetto di declassamento e riduzione va accarezzando da tempo, come ha anche detto più volte in pubblico. Ma Nastasi non è 'pappa e ciccia' con Muti, come tutti sanno, mentre non lo era affatto con Abbado? E allora. sarebbe stato Nastasi a consigliare Muti di andarsene, visto l'approssimarsi della catastrofe.  Se fossimo in borsa e non in teatro, Nastasi dovrebbe essere accusato del reato di chi  mette a conoscenza solo di alcuni dei particolari che potrebbero recare vantaggio a singole persone e svantaggi ad un gran numero di altre. Ha un nome tale reato, non lo ricordiamo, ci perdonerete. Ma nessusno perdoni Nastasi il barbaro, e Fuortes l'incapace.

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