giovedì 30 ottobre 2014

Franco Zeffirelli protesta per la vendita al Kazakistan del suo allestimento, con regia, di Aida, di proprietà della Scala

La Scala ha venduto al kazakistan - non al governo di quel paese, ma al suo teatro nazionale o come cavolo si chiama - l'allestimento (con annessa regia) della celeberrima grandiosa 'Aida' di Franco Zeffirelli, fatta per la Scala, ripresa decine e decine di volte, la cui proprietà, fatta salvi i diritti delgi autori, è totalmente scaligera. Zeffirelli l'ha presa male: un mio allestimento venduto. un allestimento fra i più celebrati? Colpa del disprezzo che del mio lavoro ha sempre mostrato di avere Lissner ed il suo giro di pseudo intellettualoidi, i quali ora sono migrati in altre lande a fra disastri.
 Zeffirelli insomma non  accetta neppure una vendita o cessione fatta rispettando tutte le leggi ed i diritti. La Scala gli risponde che i diritti degli autori ( lo stesso Zeffirelli e  Millenotti, il costumista) sono stati rispettati ed a loro è stato corrisposto quanto dovuto. A Zeffirelli non basta. Lui legge tale vendita come un atto di lesa maestà di un artista osannato e portato in trionfo nel mondo, mentre da noi no o molto meno.
 La Scala gli ha detto anche che è proprietaria di una ventina di allestimenti dello scenografo-regista e che tali allestimenti sono stati ripresi complessivamente almeno cinquecento volte nel corso degli anni, e cita come esempio anche il fatto che fra breve tornerà in scena anche il celeberrimo suo allestimento di Bohème di Puccini. Dunque nessun atto di lesa maestà.
 Se poi La Scala vuole vendere per far soldi, è nel suo diritto. Zeffirelli certo potrebbe rispondere: perché allora non vendete allestimenti meno famosi e celebrati? E la Scala : perché nessuno li vuole, e perché quegli allestimenti, come l'Aida, di Zeffirelli, in una nazione 'del terzo mondo' senza offesa per il Teatro del kazakistan - fanno colpo molto di più di tanti altri che  nel vecchio mondo europeo piacciono tanto agli intellettuali. E Zeffirelli: quindi preferite privarvi di allestimenti  che garantiscono successo, magari per commissionarne altri, pagati più di quanto ricavate dalla vendita, e magari  mai più ripresi perché inadatti?
 La Scala infine ha fatto sapere che l'accordo di vendita prevede che se il teatro milanese volesse in  futuro riprendere ancora l'allestimento di Zeffirelli, il Kazakistan glielo deve cedere  gratuitamente. ma anche questo non basta  a placare Zeffirelli che minaccia denuncia.
Insomma il 'batti e ribatti' potrebbe andare avanti fino all'infinito. Ha ragione Zeffirelli, ma ha  ragione anche la Scala, quando dice che se si vuol vendere qualcosa per far soldi si vende un prodotto che ha mercato, e visto che l'Aida di Zeffirelli è stata vista e rivista, si può anche vendere senza  offendere la persona del suo autore.
 Il quale autore, ce lo perdonerà, non è mai intervenuto per mettere un freno agli omaggi che da anni - da quando Berlusconi e amici, i leghisti come Tosi con il suo 'luogotenente' in Arena, sono al potere - gli rende l'Arena di Verona, in maniera esagerata. Noi lo abbiamo segnalato anche nell'ultima stagione dove figuravano molti allestimenti di Zeffirelli. Cero l'Arena lo fa anche per risparmiare sui nuovi, e perché quegli allestimenti fanno colpo sulle platee popolari estive. Però che la stagione in Arena si debba reggere, per alcuni anni di seguito, quasi totalmente su opere con allestimenti di Zeffirelli, E' TROPPO. Anche se Zeffirelli resta un maestro RICONOSCIUTO E CELEBRATO.

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