lunedì 15 settembre 2014

In Italia l'illecito e il sommerso da sempre viene conteggiato nel PIL. Perchè scandalizzarsi solo ora?

Che paese è quello - come l'Italia - che nel calcolo del PIL conteggia, per approssimazione - secondo molti 'per difetto' - il reddito derivante dalla prostituzione? E anche il reddito del traffico di droga? E pure il reddito del malaffare ( che è più malaffare e più consistente di quello della prostituzione)? E il reddito sbalorditivo, dicono, delle organizzazioni criminali ( mafia, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita ...) ormai radicate sia al nord che al sud e divenute in breve il vanto della nostra nazione intera? Ed  anche la somma, considerata enorme dei pagamenti in 'nero', dai medici agli artigiani ( non sottovalutiamoli, a cominciare dai dentisti  che piangono miseria con il fisco e poi hanno case e macchine ed anche amanti, perchè no?; mettiamoci anche avvocati e commercialisti; e consideriamo anche  il commercio del falso, giunto a livelli ormai stratosferici), ai compensi miserabili  per le orde di emigranti venuti a cercare fortuna - poveri illusi! - nel nostro paese, dove si trovano a vivere nella schiavitù, più grave perfino di quella da cui fuggono stipati su mezzi di fortuna,  e che il più delle volte è il mare ad interrompere tragicamente?  Ci meravigliamo, solo  se non consideriamo che l'entità di questo sommerso - che in diversa misura è presente anche  in tante parti del mondo - è davvero enorme, colossale, e perciò  impossibile da tener fuori dal PIL del nostro paese.
 Ma per tutto questo non abbiamo il diritto di meravigliarci. Perché? Perché da sempre e da qualche decennio soprattutto, accettiamo, senza batter ciglio che  altrettanto illecito sia regolarmente considerato nel calcolo nel nostro PIL; e se anche fa parte della spesa pubblica, sempre di reddito, per alcuni, si tratta.
 Ad esempio. Perché non ci siamo mai meravigliati dei compensi assolutamente illegali che chi ci governa si è autoconcesso, ben sapendo che di furto alla collettività si tratta? Perché non abbiamo mai protestato, come lo facciamo ora, quando non solo i politici ma tutti i loro servitori sono stati affiliati all'usanza dei guadagni illeciti perchè immeritati, uniti a rimborsi con i quali abbiamo pagato ristoranti, alberghi e puttane per il piacere e la bella vita dei nostri politici, a tutti i livelli? Perché non abbiamo mai protestato per gli scandalosi vitalizi,  autentica rapina  nei confronti dei cittadini, anzi rapina multipla, perché così ben pasciuti i 'ladri di Stato' vivono più a lungo e meglio di tutti gli altri, e quand'anche si ammalano, per  tedio da riposo eccessivo, non vanno nei carnai di tante nostre strutture ospedaliere, ma vanno a farsi curare, sempre pagati da noi, all'estero e in cliniche private costosissime? E perché non abbiamo protestato, fino all'altro ieri, per  quell'immenso parco macchine sulle quali poggiavano i loro flaccidi culi - certo quelli di tante signorine non erano flaccidi, altrimenti  alcune non le avrebbero nominate ? E perché la protesta non continua ancora dopo che quel parco macchine non è stato immediatamente messo all'asta, ma ridotto soltanto di poche unità?
 E perché abbiamo protestato solo un po', e solo ora, per i lauti compensi che gli integerrimi magistrati, compresi i loro vertici della corte Costituzionale, si sono dati, con benefici annessi? Perché non li abbiamo mai considerati ciò che sono: e cioè compensi illeciti se non addirittura vere e proprie rapine alla comunità? Eppure li  abbiamo sempre considerati nel calcolo del PIL nazionale? Vogliamo anche considerare che, solo a causa della crisi, ci lamentiamo un po' dei compensi stratosferici, anche in presenza di risultati disastrosi delle aziende che governano, dei cosiddetti manager pubblici e privati e delle loro buonuscite SCANDALOSE, come quella che citiamo perché la più recente, di Montezemolo?  Per il quale viene da chiedersi cosa abbia mai fatto per meritarsi il compenso annuo di quasi 3 milioni di Euro ( per 23 anni), ai quali si saranno aggiunti anche premi di produzione, e poi 27 milioni di buonuscita? Se questo fiume inquinato di danaro viene considerato normale, non abbiamo il diritto di protestare  se nel PIL vengono conteggiati anche i redditi da traffici illeciti e lavoro in nero. In Italia,  l'illecito non solo è presente da tempo immemorabile, ma è addirittura sancito  da leggi dello Stato, per la cui cancellazione occorrono tre passaggi parlamentari,  e che, dunque, non saranno mai cancellati. Allora, perché meravigliarsi e protestare? Solo per la vergogna che  il computo di tale giro illegale getta sul nostro paese?  Non siamo ipocriti, a questo siamo abituati, anzi ci abbiamo fatto il callo.
 Alcuni giornali scrivono oggi che in Italia siamo vissuti da tempo "al di spora delle nostre possibilità''. Vero, adesso non possiamo più; mentre continuano a farlo solo quelle categorie che abbiamo appena citato; perchè loro sì?

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