martedì 9 settembre 2014

Genova chiede per la seconda volta aiuto a Parma. La tragedia del Nuovo Carlo Felice.Inutile chiedere asilo a Torino.Anche lì guai.

Il Nuovo Carlo Felice, la fondazione che ha il teatro più moderno e suggestivo in Italia, è sull'orlo di una crisi di nervi, se non addirittura in pieno panico. Fra il sindaco della città - sempre loro di mezzo quando ci sono casini! - ed il sovrintendente in carica del teatro, Pacor (che in realtà nasce direttore artistico, facendo un tempo il direttore d'orchestra, e a Genova chiamato a fare il 'conduttore': ahhhhh....)  c'è dissidio insanabile. Il sindaco ha dato ordine ad un usciere di non far entrare Pacor alla riunione del Consiglio di amministrazione del teatro, nel quale egli siede di diritto, perchè lo ha unilateralmente licenziato, senza dargliene avviso. Vigliacco d'un nobile!
 Pacor non avrebbe voluto, contrariamente al sindaco, firmare il bilancio dello scorso anno, per
qualche problema che non vale la pena ora illustrare, ma nel quale c'entra la CariGe, la banca che per anni s'è beccata l'onta di amministratori ladroni. Quella stessa banca vorrebbe lucrare su interessi da caricare sui crediti al teatro,  con tassi da usurai. E Costa, il sindaco vorrebbe 'mediare'.  E, a proposito di sovrintendente, ne ha già nominato uno nuovo che ha pure accettato, Maurizio Roi, proveniente da Parma, dalla Filarmonica Toscanini della quale avrebbe risanato i bilanci, dopo Baratta e soci.
 Non è la prima volta che Genova chiede aiuto a Parma. Qualche anno fa fece arrivare sempre dalla Toscanini la direttrice artistica,  Cristina Ferrari che dopo poco più di un anno rimandò a casa, senza ragione e senza demerito, per volere del commissario di Nastasi, il quale poi fu cacciato a calci in culo perchè aveva fatto più danni di quanto avrebbe dovuto risanarne. Mistero tragico, altro che buffo. Ed ora che la Cristina Ferrari è a Piacenza, Parma la reclama per ridar vita al Regio parmigiano, in collasso.
 E i genovesi? pensano di abbonarsi a Torino, non sapendo, poveretti, che anche lì c'è casino fra Vergnano e Noseda, e il sindaco non sa che pesci prendere.
 In ogni caso, quando si mette in mezzo la politica, arrivano i veri guai. Come non serve più dimostrare.
 

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