mercoledì 17 settembre 2014

di Martedì,Ballarò

Ora i Ballarò, di Martedì, sono due, sono identici, cambiano solo i conduttori. Ed insieme non hanno superato Ballarò, quando era uno solo, nella battaglia dello share, perchè  insieme fanno  11,8%+3,5% che, sommato, dà 15,3%, che era più o meno quello che il Ballarò unico faceva su Rai3. Ora, con la conduzione di Flopis, è nato Ballarò n.2,  di Martedì; lo stesso Flopis, che allora si chiamava Floris e che conduceva il Ballarò unico, mentre con lo sbarco di Giannini al Ballarò n.1,  s'è fatto l'ennesimo atto di 'Repubblicanizzazione' di Rai3. Evidentemente anche al giornale di Giannini non hanno gradito la sua uscita, tanto che barbapapà Eugenio, alla prima puntata, s'è materializzato da Flopis e non dal suo ex dipendente, fino a due mesi fa vicedirettore del giornale diretto da Ezio Mauro.
 A favore di Giannini, lento inadatto a condurre questo come qualunque altro  programma televisivo, per fortuna ha giocato il 'fattore RAI' che  Flopis non ha potuto sfruttare per  un'altra stagione; ma lui ora dorme sonni tranquilli, con le mazzette sotto il cuscino, a La7, mentre notti insonni passa il povero Cairo, messo nel sacco da quel diavolo di conduttore; Mentana non riposa  più neanche di giorno, e la Lilli Gruber, a forza di gridare: 've l'avevo detto che sarebbe stato un flopis', gli è andata via la voce.
 Dunque i due che avrebbero dovuto catalizzare  tutto il pubblico dei dibattiti  politici televisivi, che non attraversano certo una stagione propizia, a malapena  mettono insieme il pubblico delle peggiori serate del Ballarò unico, delle passaste stagioni e che, nell'ultima stagione RAI di Flopis,  aveva perso  pubblico.
 Che si fa adesso? La soluzione migliore sarebbe che Giannini tornasse a scrivere per un giornale occupandosi di economia e Floris tornasse alla RAI, a rifare il suo Ballarò che, così com'era, ha trasferito a casa Cairo. Ma questo non è possibile, e dunque? Cairo piange sui soldi buttati e noi tutti sull'incapacità di Vianello, ed anche di Gubitosi, di fare scelte tecniche vincenti per la RAI, a seguito delle quali loro buttano al vento altri soldi, ma non i loro soldi, bensì i nostri. E la differenza non è da poco.

Nessun commento:

Posta un commento