giovedì 4 settembre 2014

Cancellare dal vocabolario critico:'complice', 'da par suo'...

Leggiamo proprio oggi su un grande quotidiano che non citiamo per nome, non  volendo prestarci a  fargli pubblicità gratuita, che a Città di Castello, 'ridente cittadina umbra' - come si diceva una volta- ci sarà questa sera un concerto/lettura per l'annuale Festival delle Nazioni, frutto di un progetto di Gabriella Caramore, voce recitante ella stessa, di Radio tre - presenza fissa al festival  una volta con  simpatici speaker, altra con compositori regolarmente trasmessi da quella emittente radiofonica ed anche altro... e con Mario Brunello. Il concerto/lettura ( solita solfa indigesta ma di uso assai frequente, che mette insieme ingredienti che starebbero meglio da soli, separatamente e distanti) si terrà in un chiesone, San Domenico, che conosciamo assai bene, avendo avuto la responsabilità artistica di quel festival per l'edizione 2004. Scrive l'acuto critico che 'complice anche l'acustica della Chiesa di San Domenico' ecc.. dal che si deduce che l'acuto critico non sa  di cosa sta parlando, perchè l'acustica  di quella grande chiesa è disastrosa, e per uno strumento solista e voce recitante sarà una débacle.  Avrebbe perciò dovuto scrivere 'nonostante la terribile acustica della Chiesa di san Domenico'. La prossima volta, perciò, scriva soltanto l'indicazione del luogo dove avviene il concerto, e prima di aggiungervi un aggettivo di colore o funzionalità, chiami a telefono gli organizzatori e si faccia dire che razza di chiesa è quella, come nel caso di Città di Castello. Meglio ancora se evitasse , per il futuro di usare quell'aggettivo che oggi gli ha fatto fare un brutto scivolone.
 Quante volte abbiamo letto di un direttore d'orchestra, del quale la valutazione di ogni prestazione è sempre una incognita, che ha 'diretto da par suo', che per noi potrebbe voler dire qualunque cosa, cioè anche in paniera pessima. Mentre le volte che viene usata, quella locuzione la si usa in senso positivo. D'accordo, ma non quando l'operato del direttore è preceduto da valutazioni del tutto negative,  dell'orchestra, coro e magari anche solisti. Alla fine di una tale bollettino di sconfitta, che vuol dire che il direttore ha diretto bene?  Nient'altro che chi ha scritto quell'articolo è un idiota o un venduto,  e, nell'uno e nell'altro caso, meriterebbe un meritato eterno riposo dalla sua professione.

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