giovedì 1 maggio 2014

Il sig. De Leo contro il dott. Fontana

Giuseppe De Leo contava, dall'alto della sua esperienza come sovrintendente del Teatro di Fano, detto 'della Fortuna'- che evidentemente non l'ha assistito - di far annullare la nomina di Carlo Fontana - che lui cita sempre come 'sig. Fontana', ad amministratore  generale del Teatro Regio di Parma, nominato in tale ruolo dal consiglio di amministrazione del teatro presieduto dal sindaco Pizzarotti. Il sig. De Leo si  attacca al fatto che il dott. Ciclosi, commissario del Comune, che aveva retto Parma dopo la fine ingloriosa del precedente sindaco Vignali), aveva bandito un concorso per nominare un nuovo sovrintendente, dopo l'uscita (la decadenza o la fuga, non ricordiamo bene i particolari ) di Mauro Meli, ora insediatosi nuovamente a Cagliari dove attende di firmare il suo contratto ancora in bilico perchè lui e il sindaco di Cagliari non si mettono ancora d'accordo sul compenso ( 120.000 o 180.000 Euro?).
Pizzarotti al suo arrivo sulla poltrona di sindaco di Parma,  a causa anche dell'uscita di alcuni soci dal consiglio di amministrazione del teatro, aveva ricomposto il consiglio il quale, apportata una modifica allo statuto, aveva nominato a quell'incarico Fontana. Il sig. De Leo ritenendo che  la nomina dovesse scaturire dal concorso bandito da Ciclosi- ma lui era rimasto un giro indietro, rispetto agli eventi - fece ricorso al TAR.
 Lo scandalo recente, fresco di giornata è la pubblicazione della sentenza del TAR che dà torto a De Leo, sul sito di Repubblica.it, prima ancora che tale sentenza venga resa pubblica. Con l'aggiunta  che, comunque, ora sarebbe inutile procedere contro Fontana, in quanto egli è decaduto ( si è dimesso?) dal suo incarico che, invece, in base al contratto, terminerebbe nel 2016, come si legge ancora in questo momento sul sito del Regio.
 Ora in questa vicenda ci sono anche degli aspetti tragicomici. De Leo aspirava a quell'incarico ed, anzi, era sicuro di poterci  contare, semplicemente partecipando al concorso, al quale evidentemente  pensava avrebbero partecipato persone del suo stesso rango professionale, che era quasi zero in un ente teatrale, mentre Fontana era stato già sovrintendente del Comunale di Bologna e della Scala!
 Se ricordiamo bene la vicenda, il sig. De Leo era segretario generale del Comune e forse per tale suo incarico fu messo a dirigere il Teatro della Fortuna. Ora, per capire quanto fosse illuminata e competente la sua sovrintendenza, chiamò come direttore artistico un tale sig. Fedeli che, se non andiamo errati, è un agente, cioè titolare di una agenzia di rappresentanza artistica. Forse il sig. De Leo, che evidentemente conosce bene il mondo della lirica, s'era detto: piuttosto  che chiamare un direttore artistico con gli attributi, il quale bene o male dovrà rivolgersi agli agenti, tanto meglio chiamare direttamente un agente, così si evita un passaggio. Non solo, per trovare un successore a Fedeli, è ricorso nuovamente allo stesso ambiente chiamando Priscilla Baglioni, laureata in giurisprudenza, con la passione per il canto, la quale si sarebbe formata come direttore artistico prima affiancando un agente della potente IMG Artists, e poi lo stesso Fedeli, dai quali ha cercato di rubare tutto il rubabile - ha dichiarato la graziosa direttrice.
 Ora al posto di De Leo c'è un nuovo sovrintendente, una signora con un passato da assessore alla cultura. Se uno si domanda come mai la scelta della Baglioni?  e vuole sapere che c'entra con Fano? La direttrice in persona risponde alle domande: oltre l'apprendistato  nell'agenzia di Fedeli, la legano a Fano, le sue vacanze da ragazzina sull'Adriatico.
 Il sig. De Leo in tutta quest storia non ci fa una bella figura, perchè Fontana , concorso o nomina diretta, certamente aveva tutte le carte in regola per assumere quell'incarico. Mentre chi fa una figura pessima è il Tar, che rivela, prima di emanarlo  ufficialmente, l'esito di un giudizio, e poi incorre in quello svarione sulla decadenza già avvenuta di Fontana.

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