domenica 18 maggio 2014

Fotografie a Firenze

In sala c'era il Presidente del Consiglio, ex sindaco di Firenze, ed altri notabili. Fuori la bella ministra Boschi, di rosso scollatissima, che ha sentenziato: Firenze si meritava un'opera come questa. Giusto. ma  si meritava anche altro? cosa? Sul 'Corriere Fiorentino' si legge a chiusura della cronaca mondana: ' In sala le note di Puccini, Ravel Verdi'. Un giornale dall'antica tradizione che scivola su questa buccia di banalità... Che significa 'le note di...' ? Si voleva  dare ad intendere che in sala  accadeva dell'altro sulle note di... Il Corriere l'ha capito che si trattava dell'inaugurazione (anche se finta e a metà) di un teatro d'opera?
Nel quale teatro, prima volta al mondo, la fotografia diventa un elemento stabile d'arredo. Bugia! la nuova incaricata della comunicazione non è mai venuta neanche a Roma, nella sua precedente vita di  scrittrice, dove da tredici anni a questa parte numerose foto di artisti sono appese alle pareti del foyer e dei corridoi? Dunque non è la prima volta. Anche a Roma, prima che a Firenze, vi sono foto di grande formato appese stabilmente,  ed altre che sono apparse e scomparse  in occasione di mostre fotografiche , naturalmente legate alla musica ed all'attività dell'auditorium. Dunque niente di muovo sotto il cielo fiorentino, che non si fosse visto già sotto il cielo di Roma. E poi c'è quella pubblicità per la quale l'Opera di Firenze deve aver pagato un genio della comunicazione: 'Silenzio, lo spettacolo sta per cominciare'. Sarebbe stato molto più incisivo: 'Fate casino, lo spettacolo sta per cominciare'. S'è sentito, forse a Firenze, in qualche occasione, un gran casino prima di uno spettacolo, perciò il richiamo.
 Roma e Firenze sono legate anche da qualche vizio che comincia a diffondersi così tanto da fra temere un'epidemia. Sul sito degli 'Amici della Musica' di Firenze retta da secoli da Passigli presidente  e da Domitilla Baldeschi direttrice artistica, si legge di una lettera di protesta del presidente, che lamenta l'assenza sempre più accentuata di regione provincia e comune fra i finanziatori della benemerita associazione. E per dare il senso del valore delle attività dell'associazione, specie in campo
concertistico,  la lettera cita nomi di esecutori di grande livello,  tutti stranieri, neanche  un italiano. La stessa cosa che accade a Roma, nell'antichissima Accademia ceciliana, retta anch'essa da secoli da Cagli, dove gli artisti italiani latitano, come abbiamo ancora una volta segnalato  di recente, all'annuncio della prossima stagione sinfonica e cameristica.  I vizi passano da una istituzione all'altra con più facilità e velocità delle virtù.
Spulciando nel sito della associazione fiorentina, notiamo anche il nome dell'addetto stampa, un giornalista, nel cui curriculum si legge che è critico musicale del 'Corriere fiorentino', e forse fa anche qualche altro mestiere,  che sarebbe per lui il terzo .  Insomma anche il vizio di tenere  il piede in due scarpe è sempre più diffuso. Come si  fa a non capire che l'addetto stampa di un ente non può contemporaneamente fare il cronista di giornale, per giunta nel medesimo settore, per il quale reclamizza, pagato, la merce della sua associazione?

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