sabato 24 maggio 2014

Diavoli in testa, dopo la lettura di una intervista di Rampini a Lang Lang

Questo Rampini, giornalista  di taglia superiore, non lo capisco. Perchè intervistare Lang Lang? Perchè è una star? Lo sapevamo?  Perchè è un fenomeno? Anche. Perchè forse per la muscia riesce a fare ciò che mille governi, mille leggi e mille miliardi non saranno mai capaci di fare? Pure questo lo sapevamo. E allora? Perchè l'Onu l'ha nominato 'ambasciatore di pace' e lui è orgoglioso di tale mission e che ritiene più importannte dei suoi concerti? Non è notizia fresca di giornata: e non lo è nemmeno la sua Fondazione attraverso la quale vuol fare qualcosa per tutti i bambini del mondo, non solo per la loro scolarizzazione musicale, per la loro scolarizzazione e basta. Ed anche quiesto lo sapevamo. Dunque potrebbe averlo intervistato perchè va a suonare a Milano, in Piazza Duomo diretto da Salonen, anche per avviare il conto alla rovescia dell'EXPO 2015,  al colmo delle disgrazie dell'esposizione milanese?Per questa ragione magari sarebbe stato meglio tacere, visto che il suo stesso giornale l'ha già intervistato alcune settimane fa.E allora non  sappiamo spiegarci il perché. Lo avremmo capito se , per esempio, gli avesse anche chiesto cosa pensa della libertà in Cina, perché allora sarebbe stato interessante ascoltare la sua risposta, altre volte troppo evasiva e che oggi  apparirebbe ancor più evasiva per un ambasciatore di pace.
 E allora  ci siamo chiesti, perchè mai  Rampini  abbia intervistato, nel giro di pochi mesi, a New York, Muti, Mariotti, Noseda, Netrebko ed ora anche Lang (non vorremmo dimenticarne qualcuno o mettere nell'elenco qualcuno che non c'entra)?  E lì ci è balenata in testa una diavoleria: forse ha un figlio o una figlia o una compagna che studia musica  o che sta per intraprendere la carriera di musicista e per questo s'è avvicinato alla musica, come capita solitamente all'illuminata borghesia occidentale intorno ai cinquanta? O vuole entrarci di peso? Naturalmente tale ultimo pensiero di bassissima lega l'abbiamo subito scacciato, in considerazione della fama di Rampini ma anche perché il caso di un suo altrettanto celebre collega, Caprarica, corrispondente Rai da Londra, che quand'era direttore di Radio Rai aveva fatto fare una serie di trasmissioni a Uto Ughi, perché il figlio di sua moglie studiava violino  è e resterà un  caso isolato. 
Comunque nessuno ha mai pensato che Lang sia un cialtrone, come magari lo è qualche pianista/compositore/classico/contemporaneo di casa nostra; Lang è certamente un  pianista, non ci sembra un grande pianista, e il fenomeno Lang, con tutta la simpatia che gli va riconosciuta, senza un accurato marketing non sarebbe mai esploso.

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