mercoledì 30 aprile 2014

Borghese,Bertone,Berlusconi. Letto sulla stampa

Un trio.... sul quale apprendiamo molte novità dai giornali, in questi ultimi giorni.
Apprendiamo - cominciando da sua eminenza Bertone - che il suo attico, i cui lavori di ristrutturazione sono quasi ultimati, misura non 700 metri quadri, come la stampa rossa ha accusato, bensì 'appena' 350 metri, come il porporato  ha precisato, con una sua lettera ad un giornalino diocesano. Aggiungendo anche che tali lavori, che vanno avanti da mesi, li ha pagati di tasca propria.  Innanzitutto 350 metri quadri sono cinque volte i 70 metri quadri dell'appartamentino del papa - che secondo Bertone gli avrebbe espresso solidarietà a seguito degli attacchi della stampa rossa,  ma che secondo noi ha voluto anche accusare quando ha detto pubblicamente che certi stili di vita sono incompatibili con l'etica sacerdotale del cattolicesimo. E, infine, dove li ha presi i soldi per la ristrutturazione? Aveva un conto alla IOR? Riceveva mazzette, alla maniera di Scajola, per le operazioni  della banca vaticana? Un sacerdote non avrebbe fatto meglio ad utilizzare quelle sommette per opere caritatevoli?
 Il caso Bertone  ne richiama un altro che con la Chiesa ha indirettamente rapporto, quello della principessa Alessandra Borghese la quale anni fa, dopo una vita passata fra salotti e... s'era convertita al cristianesimo divenendo per alcuni giornali, dai quali è lecito attendersi di tutto, una sorta di  teologa/vaticanista, la cui competenza aveva acquisito sul campo, vivendo nella verginità di mente, di cuore ed anche di corpo,  assunta per riparare la vita dissoluta che in passato eminenti personalità della sua storica famiglia avevano vissuto. Poi nella vita spirituale della principessa accade un fatto simile alla folgorazione di Paolo sulla via di Damasco. L'abdicazione di Benedetto XVI, con il quale la principessa ostentava familiarità dai tempi del sant'Uffizio, ha  sulla principessa l'effetto  di un terremoto spirituale, solo spirituale;  che la convince ad abbandonare la teologia e a dedicarsi alla vita precedente a quella da convertita. Insomma la Borghese s'è rituffata nella mondanità che, naturalmente in tutti questi anni da monachella, ha comunque esercitato su di lei lo stesso fascino che il canto delle sirene  avevano sui naviganti. Eccola ora che si occupa di salotti, scrive sputando  inglese ad ogni piè sospinto, come fanno le sue consorelle, non a santa Marta - dove evidentemente da papa Francesco le è stato inibito l'ingresso - ma nei salotti della 'grande mela' e della nobiltà papalina romana. Pensando a lei, non sappiamo perchè, ci viene in mente una vecchia barzelletta che racconta  di Gesù in croce e delle  pie donne disposte a tutto per farlo discendere sano e salvo, mentre gli fanno rischiare di cadere e morire per caduta e non per crocifissione.Nulla a vedere con la principessa, ma quella barzelletta ci torna in mente tutte le volte che pensiamo a lei, come un trapano.
 La svolta è attestata  da un mensile nuovo di zecca, allegato ad un quotidiano del nord, che ha per titolo:'Cafonal & Sons' ( speriamo di non aver sbagliato l'inglese, che non conosciamo e che citiamo a braccio,  anzi ad orecchio).
 Infine Berlusconi., ancora tra i piedi e sugli schermi tv, ogni giorno, salutato dalle forze dell'ordine che, da tempo, avrebbero dovuto invece accompagnarlo in coppia  ponendosi ai suoi lati, per garantirne la custodia in attesa della carcerazione o dei domicialiri. Mentre si sa che, in Italia, non tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, sebbene la legge sia uguale per tutti i cittadini.
 I suoi figli per ora restano fuori dalla politica, non si impegnano direttamente, ma, questa mattina, Marina dice: non si può dire mai. Certo che fa effetto vederlo quasi giornalmente in tv, intervistato alla stregua di un grande leader - mentre invece egli è un condannato per frode fiscale, con sentenza definitiva - gettare fango sulla presidenza della repubblica, sulla magistratura ecc... Non basta per  mandarlo ai domiciliari?  Parlando di Berlusconi si tira spesso in ballo  Craxi, con il quale alcuni vedono punti in comune. Ve ne sono? Quand'anche ci fossero, v'è una enorme differenza e questa riguarda i figli dello statista defunto e quelli del Berlusca. I figli di Berlusca  si guadagnano da vivere ( vivono!) lavorando nelle aziende del loro gentiore (  il quale, all'inizio, ebbe un bell'aiutino dal Craxi, presidente del Consiglio) mentre quelli di Craxi -  e sono due - li dobbiamo mantenere noi. Differenza non da poco.

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