giovedì 13 marzo 2014

Letto sulla stampa. Come si dice a Roma: si sono bevuti i cervelli, Renzi e Cottarelli

Secondo il Presidente del consiglio Matteo Renzi, la soglia della povertà, per chi lavora, è di 1500,00 Euro netti al mese,   più o meno 25.000 Euro lordi annui. A coloro i quali lavorano ed hanno uno stipendio netto mensile intorno a quella cifra il Governo, dal maggio di quest'anno, farà trovare in busta paga circa 80 Euro mensili in più. Non sono una manosanta, ma per chi guadagna 1500 Euro netti al mese significa, nel giro di un anno, avere altri 1.000 Euro netti in più, una specie di quattordicesima, di cui già godono alcune categorie, naturalmente di privilegiati. Il che forse  darà loro l'illusione di non essere i più poveri della società. Guadagnare 2000 Euro netti al mese vuol dire, se la logica non va a farsi fottere, essere  un  pò meno poveri. Perchè nessuno verrà a dirci che chi guadagna 1500 Euro è povero, a detta di tutti  statistiche comprese, chi invece  guadagna 2000 è ricco.
Il livello di povertà e di ricchezza cambia radicalmente, invece, quando si va in pensione, a leggere quello che scrivono i giornali di oggi  sulle misure indicate da Cottarelli a Renzi.
Le pensioni cosiddette d'oro, considerando tali quelle al di sopra di 5.000 Euro netti mensili - ma ve ne sono ben più alte, anzi altissime,  e quasi sempre  guadagnate senza aver versato i relativi contributi, semplicemente per privilegi su privilegi che gli stessi pensionati, all'epoca in cui lavoravano si sono  attribuiti - quelle , anche a detta della Corte costituzionale  - i cui membri, non dimentichiamo, appartengono, una volta in pensione, ai cosiddetti pensionati d'oro e di diamante - non si possono toccare, sarebbe ingiusto. Sarebbe ingiusto toccarle, sentenzia al Consulta,  mentre non è ingiusto che se le siano date senza meritarle (attraverso  il versamento  di contributi  adeguati).
Ora mettiamo che uno vada in pensione, magari dopo quarant'anni di contributi, anche con il sistema retributivo favorevole al pensionando, ma che non abbia mai avuto  promozioni stipendiali di un certo rilievo specie verso la fine della carriera lavorativa, come accade alla quasi maggioranza dei lavoratori onesti, esclusi i politici che non sono nè lavoratori - come si vede ogni giorno  dalle Camere vuote - e neppure onesti, come le magistrature del paese vanno ogni giorno scoprendo. E mettiamo che una volta pensionati  abbiano una pensione mensile di 1500 Euro netti. Da pensionati quella soglia di povertà  fissata per i lavoratori, non ha più valore?  No, forse ha ancora valore; mentre non ha più valore, il tetto dei 2000 Euro che secondo Cottarelli, ex del Fondo monetario Internazionale e dunque stipendiato a 1999 Euro netti al mese, indicano che quel pensionato può permettersi un certo benessere.
Dalla povertà al benessere, bastano 500 Euro in più al mese, secondo quella mente di Cottarelli, il quale argomenta il prelievo di una quota di solidarietà a partire dalle pensione di 2000 Euro netti al mese, per la propensione che i pensionati hanno al risparmio. Dunque sragiona  Cottarelli,  quei soldi che risparmiano ( risparmierebbero, eventualmente, Cottarelli se hanno altre entrate!!!), giacchè possono vivere tranquillamente con 1500 Euro (quegli stessi 1500 Euro che per Renzi rappresentano la soglia dell'indigenza) allora possiamo toglierglieli per darli a chi ne ha 500 in meno al mese.
 E perciò via al prelievo di solidarietà dai 2000 Euro in avanti, con una percentuale a scalare che man mano che si sale  nelle pensioni  ha minore se non nulla incidenza. Così le pensioni d'oro e di diamante saranno salve. Almeno quelle!
 Ultimissime da Palazzo Chigi ( domenica 16 marzo). Ci fanno sapere che le agevolazioni IRPEF studiate per i lavoratori non saranno applicate ai pensionati i quali  pagheranno un pò di più. Ma ci fanno sapere anche che le pensioni cosiddette d'oro non saranno toccate. Applausi per Renzi e Cottarelli.

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