venerdì 24 gennaio 2014

A napoli, al teatro san carlo, arriva il commissario

Questa è una assoluta novità che nessuno avrebbe potuto immaginare. Un commissario governativo al teatro San Carlo. Il quale, da due anni, ha il bilancio in ordine - nonostante l'attività artistica frenetica ( neanche un centinaio di alzate di sipario l'anno!!!!!) - ma ha uno sbilanciamento patrimoniale enorme, di oltre venti milioni di Euro. Dunque per la prima volta arriva al San Carlo un commissario per vigilare che  l'accesso al fondo della legge Bray avvenga secondo le regole.
 Ma è proprio la prima volta che Napoli, in anni recenti, ha un commissario al San Carlo? No, ed il ministero dovrebbe ricordarlo, prima di inviare nuovamente un commissario, perchè fino a due o tre anni fa c'era già stato un commissario, nella persona del direttore generale dello spettacolo, Salvo Nastasi, l'enfant prodige messo lì da Urbani e mai più rimosso nonostante  le  numerose scivolate ed i madornali errori - ma dietro c'è la longa manus di Letta, lo zio naturalmente che è dietro ogni cosa dello spettacolo e non e che, come ha giustamente fatto notare Berlusconi, tutti gli schieramenti politici gli invidiano; e forse anche l'altrettanto longa, sebbene anche amorevole, della madre di Nastasi, giudice della Corte dei Conti preposta alla vigilanza sugli enti pubblici (che coincidenza!  che conflitto familiare!). Nastasi è stato al San Carlo per qualche anno, ha salvato il teatro - come del resto ha fatto anche altrove, vedi Firenze, ma anche Genova dove ha mandato suoi emissari, teatri questi precipitati nei vortici del debito, come anche a Cagliari dove è arrivata la bella Crivellenti, tranese, sempre con l'appoggio di Nastasi e Letta,  un altro casino davvero sorprendente.
Insomma dove Nastasi mette le mani accade il miracolo del risanamento, salvo poi - di nome e di fatto - che il teatro non si ritrovi da lì a poco tempo, nuovamente nei guai. Ma allora Nastasi non ha fatto nessun miracolo? No, un miracolo l'ha fatto, anche nel disastrato San Carlo, dove i lavoratori chiedono le dimissioni dei vertici, dalla Purchia a De Vivo, due campioni dell'organizzazione musicale internazionale. Ha messo sua moglie a dirigere il neonato - Nastasi levatrice -  Museo del Teatro, nonostante che la Giulia lo supplicasse in tutti i modi a non metterla lì.
I mezzi er trovare lavoro, o soldi anche senza lavoro, li ha dalla famiglia d'origine. Anche perchè la mossa di Nastasi getta ombra di impotenza sulla potente famiglia Minoli-Bernabei.

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